Al ristorante La Terrazza, la birra locale è la regina degli avventori

Inviate dal giornale Arc-en-Ciel, Gaia e Arianna, alunne dell’Istituto Valdigne Mont Blanc Courmayeur, sono andate a cenare al ristorante “La Terrazza” situato nel centro di Courmayeur.


Entrando nella bussola d’ingresso — un piccolo corridoio prima del vero e proprio ristorante — non si possono non notare le piante decorative e la piccola panchetta in legno con tre morbidi cuscini. Subito a destra c’è un piccolo scaffale con vecchie foto di guide alpine di Courmayeur.
Il posto è ospitale, e i molti clienti seduti ai tavoli sono per la maggior parte stranieri. Ma il locale è generalmente frequentato da valdostani. I muri sono in pietra o in legno per ricordare un po’ la struttura delle baite locali, e il soffitto è decorato con delle riproduzioni di cartoline antiche valdostane.

Con mille profumi, la birra Courmayeur Mont-Blanc è prodotta ai piedi del Monte Bianco per captare l’acqua il più vicino possibile in modo da avere un prodotto locale ‘chilometri zero’.

Le varie sedie e panche sono in legno di rovere, i tavoli sono apparecchiati con cura e illuminati da candele usate come centrotavola. Dal soffitto pendono rastrelliere per le bottiglie di vino e per le forme di pane. Anche le antiche lampade appese ai muri riservano un’atmosfera accogliente e producono una luce tranquilla e raggiante. Le tovaglie e le tende sono color panna e sulle pareti ci sono anche piatti colorati casalinghi fatti a mano.
Il ristorante è diviso in due sale spaziose e, in fondo al corridoio della prima sala, si distinguono le porte della cucina dalle quali entra e esce un viavai di vari camerieri. Nella seconda sala ci sono dei ripiani con dei cavallini “Lo Tatà”, dei barattoli e degli ornamentali quadretti colorati.
La Terrazza è chiamata così perché, oltre alle sale, c’è una grande terrazza nel dehors, nella quale si può mangiare nelle stagioni calde. Qui ci sono tavoli e sedie verdi che ricordano la vita del passato e delle tettoie che vengono azionate elettronicamente per coprire dal sole. La visuale è molto vasta e dà sul Mont Chetif. La terrazza è ad angolo retto ed è delimitata, ad eccezione di un pezzo nel quale c’è una cupola, con delle rose rampicanti che portano all’esterno.

Nella prima sala c’è una lavagnetta scritta dallo chef con i piatti che consiglia alla clientela ogni settimana e sopra ad essa c’è la testa di un esemplare di stambecco imbalsamato. Al bancone, detto anche bar, ci sono bottiglie di vari liquori e vicino c’è un tavolo con sopra tutti i dessert come mele e pere cotte, frutta fresca di stagione, strudel, torte, crostate alle varie marmellate di frutta… Nella carta ci sono anche altri dolci come tiramisù, gelati, bunet, panna cotta e crème caramel. I piatti salati tipici sono invece la carbonara, le tagliatelle al ragù di cervo, il filetto di maiale con salsa al miele e peperoncino e le varie polente. Nei cestini di pane ci sono anche delle fette di focaccia cotta al forno e pane nero che si possono gustare in attesa del pasto vero e proprio. Si può riservare un tavolo singolo, per una coppia, a quattro o cinque posti, ma anche una tavolata per festeggiare e per divertirsi con gli amici.

Il ristorante è stato aperto nel 1983 perché è un lavoro che ci piace”, racconta Federica Ceamese, proprietaria del ristorante: “Le cartoline ci sono perché a mio figlio piacciono le cartoline vecchie del posto e ci teneva a metterne due sul soffitto. Sono visibili anche sulle pagine dei menù a scopo di non dimenticare come era una volta Courmayeur”.
Federica Ceamese spiega anche che il personale è scelto per la professionalità, la cortesia e la qualità delle prestazioni. In cucina ci sono cinque lavoratori: – il cuoco degli antipasti; – il cuoco dei primi piatti; – lo chef Michele Lombardi, che si occupa dei secondi piatti e che lavora da molti anni alla Terrazza; – il pizzaiolo; – e il lavapiatti.
In sala, sempre pronto a rispondere alle richieste dei clienti, il cameriere Federico Cauteruccio esprime la sua soddisfazione di far parte dello staff del ristorante. “Mi trovo molto bene! I clienti sono cortesi, anche se ci vuole molta pazienza!

Abbiamo scelto questo posto perché ce lo ha consigliato l’albergo, ci hanno detto che si mangia bene e anche perché, passando, ci ha ispirato”, spiegano dei clienti appena arrivati. “La location è molto bella, confortevole e accogliente”, dicono due blogger siciliane in vacanza a Courmayeur, che hanno scelto proprio La Terrazza per gustare le prelibatezze valdostane. “Il personale ci è sembrato molto simpatico, disponibile e professionale e il pasto è stato molto piacevole!” commenta una coppia. Le testimonianze dei clienti che hanno risposto alle nostre domande sono tutte positive.
Per i celiaci c’è la possibilità di consumare un intero pasto senza glutine, e nel menù si offrono anche piatti per vegetariani e vegani. “La cucina è sia valdostana sia italiana e prepariamo anche pizze varie. La clientela è di alta qualità. Ci sono molti italiani, tanti stranieri in inverno, con prevalenza di francesi in estate, e numerosi turisti e persone del posto che vengono a sciare. È una clientela numerosa quindi vuol dire che la nostra cucina piace!” conclude Federica Ceamese.

Collegata al ristorante c’è anche una birreria denominata “Micro Birrificio Courmayeur Mont-Blanc”. “Abbiamo aperto due anni fa il birrificio per vendere un prodotto ‘chilometri zero’, ovvero un prodotto nato a Courmayeur”, racconta il proprietario Luca Caglianone: “Produciamo 300 ettolitri di birra all’anno, circa novantamila bottiglie. Le vendite vanno molto bene, sia in Valle d’Aosta che in varie regioni d’Italia, perlopiù in Lombardia, Piemonte e Liguria”. Il birrificio si trova a la Saxe, ai piedi del Monte Bianco, per captare l’acqua il più vicino possibile in modo da avere un prodotto locale ‘chilometri zero’. Vengono prodotti quattro tipi di birra: la prima ad esser stata prodotta dal birrificio è una birra bionda chiamata “Punta Hellbronner”; la seconda è una birra bianca denominata “Aiguille Blanche”; la terza è invece una birra lager, detta anche “La Brenva”;la birra ambrata “Les Dames Anglaises” è l’ultima prodotta dall’azienda, vincitrice di un primo e un secondo posto in un concorso di birre italiane.
Come potete vedere le birre hanno tutte dei nomi di montagne oppure ghiacciai” ci dice Luca Caglianone. Il Mastro birraio si chiama Fabrizio Roux e per lavorare in questa birreria ha dovuto frequentare e superare molti corsi di preparazione. Il proprietario Luca Caglianone si occupa invece delle vendite, accompagnato dal suo collega Enrico Serafini. Le birre sono vendute in gran parte del Nord Italia e sono molto apprezzate da chi le prova per la prima volta.

ARIANNA & GAIA
Institution scolaire Valdigne Mont-Blanc Courmayeur