Il turismo a Courmayeur visto dagli albergatori e dalle scuole di sci

Negli ultimi anni non sempre si è avuto l’innevamento sufficiente per soddisfare i turisti. Professionisti del settore alberghiero e sciistico esprimono le loro preoccupazioni per il futuro agli alunni dell’Istituto scolastico Valdigne Mont Blanc Courmayeur.


Manuel Castelnuovo, direttore della Scuola di sci e snowbard Courmayeur. © Gaia / 2019

MANUEL CASTELNUOVO è il direttore della Scuola di sci e snowboard Courmayeur, fondata nel 2003 da un gruppo di amici che condividevano la stessa passione per lo sci e per lo snowboard. All’inizio la scuola era conosciuta come “La scuola dei giovani”. Oggi è sempre in cerca di “giovani”, anche se la struttura ospita comunque molti ragazzi, tra cui alcuni alunni del nostro istituto scolastico, che praticano sci e snowboard. Ormai sono sedici anni che la scuola di Manuel Castelnuovo è stata creata e il direttore è orgoglioso di averla vista crescere.
In alta stagione la scuola ha circa settanta maestri di sci e snowboard e, in periodi meno affollati, dai trentacinque ai quaranta maestri. Questo dà la possibilità di soddisfare nei periodi di alta stagione il maggior numero di clienti possibile. La Scuola di sci e snowboard Courmayeur è frequentata da turisti che arrivano da tutto il mondo, americani, inglesi, francesi, svizzeri, giapponesi, australiani… Coloro che ci lavorano sono molto contenti di incontrare tante persone provenienti da varie parti del pianeta e di poter lavorare con loro.
Purtroppo il surriscaldamento globale sta provocando danni al clima. Infatti dagli ultimi anni non si hanno più le abbondanti nevicate che Courmayeur ha sempre conosciuto. L’inverno 2018-2019 è stata la stagione con minor innevamento naturale. “L’altitudine in cui cade la neve è aumentata di trecento o quattrocento metri e ormai spesso al posto di nevicare, piove”, spiega Manuel Castelnuovo. E quindi non sempre si ha l’innevamento sufficiente per soddisfare i turisti. Il direttore esprime la sua preoccupazione: “Per venire a Courmayeur i clienti pagano una cifra molto alta e giustamente richiedono un giusto innevamento per praticare gli sport invernali e per godersi la propria vacanza”.

Giulia Mona, presidentessa dell’Associazione albergatori di Courmayeur. © Francesco / 2019

GIULIA MONA è la direttrice dell’hotel Berthod e la presidentessa dell’Associazione albergatori di Courmayeur. Secondo lei, per essere albergatori oggi occorre mettere molta più passione e molto più impegno che in passato, per soddisfare i turisti e farli sentire come se fossero a casa loro.
Inoltre per essere un buon albergatore bisogna apprezzare la cultura d’origine dei turisti, conoscere le lingue straniere e sapere usare la tecnologia internet. In inverno, nell’albergo di Giulia Mona, i turisti stranieri sono più numerosi di quelli italiani, mentre in estate si arriva a un 50-50%, cioè lo stesso numero di clienti stranieri e italiani.
Però quest’anno c’è stata poco neve e, nei mesi di febbraio e marzo, c’è stato un netto calo di turisti. “Quando il turista organizza le vacanze guarda se c’è neve oppure no, e decide se prenotare o meno, ma dato che quest’anno ha nevicato poco, i turisti sono scesi di numero”. Un problema per il futuro degli albergatori, dice Giulia Mona.

Paolo Broglio, direttore della Scuola di sci e snowboard Monte Bianco. © Francesco Cavaliere / 2019

PAOLO BROGLIO è il direttore della Scuola di sci e snowboard Monte Bianco. Attualmente è la scuola più grande d’Italia e nei periodi di alta stagione, a Natale e a Carnevale, “conta oltre duecentoventi maestri di sci, nove segretarie e molti clienti”. Quindi gestire oggi una scuola di sci così importante “significa gestire a Courmayeur una vera e propria azienda”, spiega Paolo Broglio.
A Natale e nei fine settimana ci sono molti clienti italiani. A Carnevale e durante la settimana ci sono più stranieri che italiani ma, nell’arco della stagione, si registra comunque lo stesso numero sia di italiani che di stranieri.
I turisti preferiscono oggi sciare in più stazioni. Fanno tre o quattro giorni per stazione e non più una settimana intera in un unico posto, come nel passato. “Questo porta alla mancanza di maestri e di alcuni servizi che non servono ad inizio settimana ma nei week-end. Quindi è difficile equilibrare questi periodi”, racconta il direttore Paolo Broglio.
In alcune stazioni si va più per la settimana bianca e si ha più continuità quindi si riesce a gestire meglio il flusso. “Invece in una stazione come Courmayeur, dove ci sono molte seconde case occupate soprattutto durante il weekend, si rischia di avere moltissimi turisti solo negli ultimi tre giorni della settimana”.
Inoltre, anche se negli ultimi anni non ha nevicato molto, si ha comunque ancora un turismo sufficiente grazie agli impianti. “Per i turisti è meglio avere bel tempo e poca neve, anche perché la neve fresca può causare vari problemi per chi scia o chi fa snowboard”. Secondo Paolo Broglio, lo scarso innevamento neve di questi ultimi anni non ha ancora creato grandi problemi, “perchè ci sono state delle bellissime giornate di sole che hanno portato turismo a Courmayeur”. Ma il futuro resta incerto.

MARTINA
ha curato la trascrizione delle interviste
di Manuel Castelnuovo, Giulia Mona e Paolo Broglio
Institution scolaire Valdigne Mont-Blanc Courmayeur


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